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Il ruolo delle competenze immateriali nella costruzione della sostenibilità sociale

Quando parliamo di sostenibilità, spesso la associamo alla tutela dell’ambiente o a una crescita economica equa e innovativa. Tuttavia, un elemento altrettanto fondamentale ma meno discusso è la sostenibilità sociale. Questo concetto pone l’essere umano al centro di ogni decisione, sia ambientale che economica, creando le condizioni per una vita dignitosa, inclusiva e appagante.

La formula della “Strategia Fluida” per Imprenditori e Professionisti

Oggi è comune sentir parlare di “strategia” per superare sfide, sia personali che professionali. Possedere una strategia è come avere una mappa che consente di arrivare alla meta con maggiore velocità e precisione. Tuttavia, in un mondo sempre più complesso e mutevole, affidarsi a una strategia rigida può limitare l’innovazione e ridurre la capacità di risposta alle sfide impreviste. 

Soft Skills strategiche per il successo di imprenditori e professionisti

Nell’attuale mondo del lavoro, le competenze tecniche da sole non bastano più per garantire il successo. Le soft skills strategiche come la gestione del tempo, l’empatia e l’adattabilità sono diventate fondamentali non solo per aumentare la produttività, ma anche per migliorare la qualità delle relazioni interpersonali e la capacità di affrontare il cambiamento.

“Kaizen: la chiave del miglioramento continuo per professionisti e imprenditori di nuova specie”

Nel panorama economico attuale, professionisti e imprenditori si trovano a dover affrontare sfide sempre più complesse e in continuo cambiamento. La necessità di adattarsi all’inarrestabile innovazione tecnologica, ai nuovi modelli di lavoro e alle crescenti esigenze dei consumatori è diventata fondamentale per rimanere competitivi. 

Mediazione: una soluzione creativa “anti crisi” per le imprese illuminate

L’impresa “illuminata” inserita in una nuova consapevolezza sociale, scientifica e culturale deve potersi basare su metodologie innovative capaci di accogliere il cambiamento culturale in atto e la visione olistica dell’uomo, cioè l’uomo nel suo aspetto cognitivo ed emotivo.

Negli ultimi anni, il mondo del lavoro è stato protagonista di repentini cambiamenti determinati dalla pandemia, dall’evoluzione tecnologica, dalla crescente complessità dei contesti professionali e dalle esigenti richieste dei clienti. In questo scenario, è necessario che il professionista, per affrontare le sfide innovative in atto, diventi: “di nuova specie”! Solo attraverso un approccio integrato che unisca competenze di base e materie umanistiche, il professionista può sviluppare quel sapere pratico-teorico necessario ad eccellere e ad affrontare il cambiamento.

Nell’attuale contesto professionale e imprenditoriale la creatività è diventata una risorsa fondamentale per migliorare il proprio lavoro e offrire un servizio attuale e in linea con i bisogni dei clienti.

In questo articolo, esploreremo l’importanza della creatività nel contesto professionale e come può essere coltivata e utilizzata per stimolare l’innovazione dei processi.

La creatività è una capacità umana innata che ci permette di immaginare e generare nuove idee, soluzioni innovative e approcci originali.

L’ importanza delle competenze umanistiche è un elemento cruciale nel mondo professionale odierno, non solo da una prospettiva etica e relazionale, ma anche da un punto di vista giuridico.

Troviamo un eccellente esempio nell’istituto della mediazione e nella risoluzione della crisi di impresa.

Il legislatore stesso sta riconoscendo l’importanza di un approccio che unisca mente umana e tecnica, evidenziando l’importanza di guardare al futuro professionale con una prospettiva più ampia.

In ogni campo professionale, incontriamo sfide e problemi da risolvere.

Il modo in cui affrontiamo tali problemi può fare la differenza tra il successo e l’insuccesso. Essere un professionista di nuova specie e di successo, richiede saper utilizzare varie tecniche di problem solving integrate con competenze trasversali in tema di comunicazione, ascolto efficace, arte e letteratura.

In questo tempo si tende ad enfatizzare l’importanza delle competenze tecnologiche e scientifiche nel problem-solving. 

Nel panorama professionale odierno, l’immagine del tradizionale professionista sta subendo una trasformazione sostanziale. Non più limitato al mero esercizio delle proprie competenze tecniche, il professionista “di nuova specie” sta abbracciando sempre di più un ruolo imprenditoriale nella gestione dei servizi offerti e nella conduzione dello studio.

Questa evoluzione riflette una serie di cambiamenti socio economici e culturali che stanno ridefinendo il modo in cui il lavoro è concepito e svolto.

L’economia sta passando da un modello basato sul denaro a uno centrato sulla soddisfazione esistenziale, valutando il successo in termini di benessere personale e qualità della vita. Un percorso di coaching guida l’individuo in questa transizione, supportandolo nell’identificare e perseguire obiettivi che portano a una vita più appagante e significativa.

La capacità di ascolto conquista il cliente

Anche per i professionisti è l’ora di un restyling. Date per acquisite le competenze tecniche, la professione oggi si è evoluta verso forme di consulenza sempre più articolate e a fare la differenza sul mercato sono anche la capacità di ascolto empatica del cliente e le doti di mediazione tra le parti. L’avvocato “litigioso” pronto a inanellare ricorsi su ricorsi, il consulente fiscale in grado di leggere la realtà solo attraverso i numeri appartengono sempre più a schemi vecchi e non ripetibili.

Social e WhatsApp alleati nel risparmio di tempo

La gestione del tempo rappresenta una variabile fondamentale per la produttività e la reputazione di uno studio professionale. Ed è una competenze che si può migliorare grazie ad una serie di strategie, organizzazione e pianificazione a lungo termine.

Il professionista come coach
rimotiva l’azienda in bilico

Professionisti esperti in coaching oltre che in contabilità che accompagnino le imprese in bilico. Sono le nuove figure suggerite dal Codice della crisi d’impresa (il decreto legislativo 14/2019). La riforma ha, infatti, introdotto le procedure di
allerta della crisi, le quali rappresentano un concetto molto più ampio e innovativo dell’audit interno; inoltre, per la prima volta ha messo al centro la consapevolezza e la responsabilità dell’imprenditore.